Un altro tassello ad arricchire il mosaico di un’eredità sulla quale, tra benedette ristampe e folgoranti inediti, sembra essersi finalmente diradata la nebbia. Dopo aver tirato fuori dagli scatoloni della Pan Afrikan Peoples Arkestra un live della fine degli anni Novanta, Why Don’t You Listen (2019), la Dark Tree ci delizia con il bis rispolverando una session in studio del 1976. Al piano il gigante Horace Tapscott, fondatore e spirito guida di una big band sfavillante (Jesse Sharps, Linda Hill, Adele Sebastian, Michael Session, David Bryant) che era l’avanguardia di un movimento politico-culturale molto più ampio e radicato nel tessuto della Los Angeles in black fin dai primi anni Sessanta. C’è tutto nelle quattro lunghe tracce di Ancestral Echoes: l’abbandono, la danza, la gioia di riaffermare il senso profondo dell’essere e sentirsi comunità, il jazz inteso come pratica quotidiana di inclusione e condivisione. Tra le stelle e i pianeti di Sun Ra, con la mano tesa verso la madre Africa.
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